mercoledì 14 marzo 2012

BOLOGNA - Il 16 marzo presentazione del consuntivo quadriennale Confcooperative Emilia Romagna

Una nota positiva giunge dalla Confcooperative Emilia Romagna che all’Assemblea quadriennale elettiva prevista per il 16 marzo a Bologna, presenterà i seguenti dati: quasi 4.000 occupati in più,con un incremento del 6% circa,con poco meno di 50.000 nuovi soci (pari ad un +14%) ed un fatturato sostanzialmente stabile sui 12.500 milioni di euro. Confcooperative Emilia Romagna si presenta con questo consuntivo.
“Nel pieno della più pesante crisi economica che ricordiamo, sono stati quattro anni caratterizzati da una discreta crescita– dichiara il presidente Maurizio Gardini –nell’ambito della quale assegniamo un particolare valore al dato occupazionale, che sottolinea chiaramente la capacità della cooperazione di far coincidere sviluppo economico e creazione di lavoro,con importanti ricadute sulla sicurezza e la coesione sociale. Si tratta di un risultato particolarmente soddisfacente alla luce della pesante crisi economica che in questo periodo ha colpito anche il nostro paese”. Tuttavia nonostante la crescita avuta,il futuronon lascia intravedere segnali altrettanto positivi ed il presidente dichiara che:"Ora non ci sono più margini di manovra in settori centrali per lo sviluppo cooperativo e ad alta densità di lavoro, perché proprio qui (e vale per la logistica, ma anche per il sociale) siamo alle prese con una competizione “drogata” da irregolarità del lavoro,forme di dumping contrattuale e gare al massimo ribasso che non di rado aprono le porte ad imprese e a forme di subappalto che mettono alle corde le realtà più rispettose di regole e lavoro”. Alla luce di ciò , secondo Gardini diventa urgente la realizzazione di: "Un nuovo patto per lo sviluppo che possa tenere insieme crescita economica e sistema di protezione sociale, superando insostenibili ed impraticabili orientamenti alla reinternalizzazione o alla gestione diretta di alcuni servizi che diverse amministrazioni locali sognano per puntare,invece,su quella sussidiarietà che in tutti i settori (dal welfare all’edilizia residenziale sociale ai servizi pubblici locali) può evitare il rischio di risvegliarci con l’acqua alla gola”. E mentre lancia nuovamente l’allarme per la difficile sostenibilità economica degli standard di accreditamento di alcuni servizi socio-sanitari “destinati – dice Gardini – a produrre esclusione e non universalità del welfare”, per Confcooperative Emilia Romagna il tema della sussidiarietà appare centrale anche come guida per l’azione delle multiutilities.
“Queste imprese – sostiene Gardini – dovrebbero essere orientate ai principi di responsabilità sociale nei confronti del territorio anziché privilegiare la remunerazione del capitale investito,e rappresentano un modello anomalo con elementi che generalmente producono anche evidenti distorsioni: sono di fatto società di capitale quotate in borsa gestite in regime di monopolio”.
E mentre lancia questi nuovi appelli e proposte al pubblico,Confcooperative punta all’integrazione fra i propri centri servizi territoriali,all’avvio di un nuovo sistema mutualistico (imperniato sulla nuova cooperativa regionale ‘Vivere’) che amplierà l’area di protezione sociale a favore delle famiglie,e la finanza di sistema,con nuovi accordi tra Fondosviluppo, Iccrea Banca e il Confidi cooperativo che sostiene le operazioni previste con le proprie garanzie. E su questo versante – osserva Gardini – dopo le consistenti risorse investite dalle Centrali Cooperative nella ricapitalizzazione di Cooperfidi, proprio il rafforzamento dei Consorzi Fidi e di altri strumenti finanziari a sostegno di grandi, piccole e medie imprese deve restare la principale priorità in termini di politiche e di risorse del bilancio regionale.
“La cooperazione – conclude Gardini – si trova oggi ad affrontare sfide importanti che impongono anche al mondo cooperativo un cambiamento culturale. Ecco quindi che l’Alleanza delle Cooperative Italiane, costituita per coordinare l’azione nei confronti del Governo, del Parlamento, delle istituzioni europee e delle parti sociali, rappresenta un’importante novità nella direzione della semplificazione del sistema, capace di dare più forza alle cooperative e, con esse, al Paese”.
Livia Elena Laurentino