Nonostante la crisi economica generale, il mondo
della cooperazione continua a resistere e conferma la sua posizione come punto di riferimento per il
tessuto sociale ed economico. Queste le conclusioni tratte da Confcooperative
Emilia Romagna alla presentazione dell'
indagine congiunturale, unitamente ai dati del primo semestre 2013.
Confcooperative Emilia Romagna è rappresentata da 70
mila addetti per un fatturato globale di 12 miliardi di euro.
La stabilità del fatturato, con una tendenza ad una
crescita positiva, emerge da un 64% delle cooperative che si mantiene
stazionaria, mentre un 20% dichiara un incremento, e solo un 8% ha denunciato
di non aver fatto investimenti.
Per valutare lo scenario in maniera più dettagliata
bisogna precisare che sono tre i settori presi in considerazione e che costituiscono
il mondo cooperativo: Fedagri, per il comparto dell’agroalimentare Federsolidarietà e Produzione e lavoro.
Fedagri per quanto riguarda il fatturato dichiara un
trend positivo, così anche per il settore degli addetti supportato da un
aumento dell'export,sbocco diventato quasi obbligatorio.
Federsolidarità lamenta una leggera flessione del
fatturato, ma è stabile negli addetti, l’impegno in questo settore la
Confcooperative Emilia Romagna è in
crescita. Infatti va sottolineato l’impegno messo nell'internazionalizzazione,come
per la recente la Settimana della Cooperazione
svoltasi a Seul in Corea del Sud dove sono stati avviati rapporti di
collaborazione per la realizzazione di cooperative, realtà sconosciuta in quel
paese. Analogo impegno é stato messo in Colombia dove Confcooperative Emilia Romagna ha partecipato ad una missione
finalizzata a verificare le condizioni per il trasferimento dell’esperienza
delle cooperative agricole italiane a favore dello sviluppo della piccola
proprietà terriera colombiana.
Tornando all’analisi della congiuntura, l’ultima
indagine di Confcooperative Emilia Romagna evidenzia un sentiment sostanzialmente positivo per quanto riguarda l’occupazione,
che complessivamente risulta stabile, ma con tendenze diverse per i tre
principali settori produttivi del sistema Confcooperative.
Il presidente regionale di
Confcooperative Massimo Coccia ha sottolineato che:” Le cooperative stanno reagendo con determinazione alla
congiuntura economica negativa, mettendo in campo le proprie risorse e facendo
leva sui propri ideali di mutualità, solidarietà, coesione sociale, radicamento
sul territorio e coinvolgimento delle giovani generazioni”.Livia Elena Laurentino