venerdì 20 settembre 2013

BOLOGNA -"Quando il mondo giocava con le stelle" sabato 21 settembre Convegno

L'universo simbolico dei Tarocchi fra storia, iconologia, ermetismo, alchimia,esoterismo, psicologia e pratica divinatoria questo in sintesi quanto verrà dibattuto nell'ambito del convegno che si terrà presso il Centro Corsi Edizioni Martina in Via A.P. Orlandi n° 24 a Bologna.
Questo convegno, che per i nomi dei relatori si preannuncia fra i più importanti incontri sull’argomento, intende mettere in luce attraverso fonti storiche reperite in diversi anni di ricerche presso archivi e biblioteche statali, la vera storia dei Tarocchi depurata dalle fantasiose speculazioni degli improvvisatori che, soprattutto attraverso internet, continuano ad impoverire la diffusione della vera storia di questo sistema simbolico, considerato a livello accademico una delle più straordinarie creazioni del pensiero umanistico italiano e fra gli aspetti maggiormente degni di indagine per comprendere il pensiero collettivo del Rinascimento e dei secoli successivi.
In particolare si deve al prof. Andrea Vitali, presidente dell’Associazione Le Tarot e curatore delle più importanti mostre realizzate in Italia negli ultimi 25 anni, oltre ad aver scritto più di 100 saggi e numerosi libri sull’argomento (lo storico francese Alain Bougearel lo ha acclamato come “le médiéviste le plus pertinent”), l’aver reperito i documenti fondamentali che ci informano sia sull’ideatore di queste carte che sul significato della parola ‘tarocco’, termine apparso verso la fine del sec. XV a sostituire quello latino di Ludus Triumphorum (Gioco dei Trionfi) con cui per tutto il Quattrocento venne chiamato questo particolare gioco. Un gioco strutturato sui valori etici della Scala Mistica Cristiana per diffondere secondo la pratica del Ludendo Intelligo (Giocando imparo) la conoscenza del Divino. Valori etici dapprima espressi attraverso allegorie e simboli cristiani e successivamente, nel XVI secolo in concomitanza con la vasta diffusione della filosofia neoplatonica, tramite figurazioni tratte dal pensiero di Platone. Verso la fine del Settecento, in pieno razionalismo illuministico, i Tarocchi vennero considerati una creatura di Ermete Trismegisto (il tre volte saggio), personaggio egizio creduto reale in seguito alla scoperta, all’epoca dei grandi studi neoplatonici (Pico della Mirandola e Marsilio Ficino), dei cosiddetti Hermetica, un insieme di scritti riportati su rotoli ritenuti risalire all’epoca di Mosè. In essi Ermete era indicato come colui che aveva trasmesso la scienza e la scrittura agli uomini. Solo in tarda epoca seicentesca il filologo francese Isaac Casaubon scoprì la reale datazione degli Hermetica, facendoli risalire al secondo secolo dopo Cristo e inserendoli nel contesto della più vasta  produzione di scritti neoplatonici. Ermete non era altro che il Dio greco della Sapienza Hermes, trasfigurato nel secondo secolo dopo Cristo in un personaggio reale con un nome proprio. Ma oramai la fama della reale esistenza di Ermete e della sua antichità egizia, era talmente diffusa che in pochi accolsero la nuova scoperta. Nel Settecento prese così vita la cosiddetta corrente Esoterica dei Tarocchi che vide in Ermete il loro creatore (e nella civiltà Egizia la loro culla) per aver Ermete identificato nella pluralità degli Dei un solo Dio. I Tarocchi vennero infatti considerati come un insieme di fogli staccati provenienti dal vero Libro della Conoscenza, un libro che avrebbe insegnato all’umanità come giungere all’identificazione personale con il Dio Supremo. Nell’Ottocento dalla corrente Esoterica nacque quella Occultistica, che considerò i Tarocchi delle vere e proprie icone magiche.
Ma se magia esiste nei Tarocchi, è quella delineataci dalle tesi del celebre psicologo svizzero Carl Gustav Jung per le quali il simbolo, in qualunque sua forma, diviene ricettore, conduttore e trasformatore di energia, in grado di far suscitare nel lettore di simboli intuizioni di carattere superiore, i cosiddetti segni. Così si espresse Jung in proposito:
"Il futuro è preparato nell'inconscio già molto tempo prima e perciò può essere indovinato dai chiaroveggenti". (Da Ricordi, Sogni e riflessioni)
"Queste [le carte dei tarocchi] sono una sorta di idee archetipiche, di natura differenziata, che si mescolano ai componenti ordinari del flusso dell’inconscio, e perciò sono adatte ad un metodo intuitivo che ha lo scopo di comprendere il flusso della vita, forse anche predire eventi futuri, eventi che si presentano alla lettura delle condizioni del momento presente" (Da: Vision: Notes of the Seminar given in 1930-1934 by C.G.Jung - Visioni: note del seminario tenuto nel 1930-34 da C.G. Jung, curato da Claire Douglas).
Basandosi sulle tesi junghiane dell’energia simbolica, l’Associazione ‘Le Tarot’ terrà uno Stage sabato 26 e domenica 27 ottobre sempre presso il Centro Corsi Edizioni Martina, in occasione del quale verrà insegnata  la vera tecnica della Cartomanzia, attraverso l’insegnamento del reale valore simbolico dei simboli che costituiscono i cosiddetti Arcani Maggiori e i modi della lettura intuitiva, la sola in grado di far emergere nel nostro inconscio i segni, cioè i messaggi profetici. Un’occasione unica per imparare con serietà un’arte - così era chiamata nel Cinquecento quando essa mosse i primi passi - senza le dannose interferenze di carattere superstizioso o di false suggestioni psicomagiche. Inizio lavori ore 9.00.

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