L'universo simbolico dei Tarocchi fra storia, iconologia, ermetismo, alchimia,esoterismo, psicologia e
pratica divinatoria questo in sintesi quanto verrà dibattuto nell'ambito del convegno che si terrà presso il Centro Corsi Edizioni Martina in Via A.P.
Orlandi n° 24 a Bologna.
Questo
convegno, che per i nomi dei relatori si preannuncia fra i più importanti
incontri sull’argomento, intende mettere in luce attraverso fonti storiche
reperite in diversi anni di ricerche presso archivi e biblioteche statali, la
vera storia dei Tarocchi depurata dalle fantasiose speculazioni degli
improvvisatori che, soprattutto attraverso internet, continuano ad impoverire
la diffusione della vera storia di questo sistema simbolico, considerato a livello
accademico una delle più straordinarie creazioni del pensiero umanistico
italiano e fra gli aspetti maggiormente degni di indagine per comprendere il
pensiero collettivo del Rinascimento e dei secoli successivi.
In
particolare si deve al prof. Andrea Vitali, presidente dell’Associazione Le
Tarot e curatore delle più importanti mostre realizzate in Italia negli ultimi
25 anni, oltre ad aver scritto più di 100 saggi e numerosi libri sull’argomento
(lo storico francese Alain Bougearel lo ha acclamato come “le médiéviste le
plus pertinent”), l’aver reperito i documenti fondamentali che ci informano sia
sull’ideatore di queste carte che sul significato della parola ‘tarocco’,
termine apparso verso la fine del sec. XV a sostituire quello latino di Ludus Triumphorum (Gioco dei Trionfi) con
cui per tutto il Quattrocento venne chiamato questo particolare gioco. Un gioco strutturato sui valori etici
della Scala Mistica Cristiana per diffondere secondo la pratica del Ludendo Intelligo (Giocando imparo) la
conoscenza del Divino. Valori etici dapprima espressi attraverso allegorie e
simboli cristiani e successivamente, nel XVI secolo in concomitanza con la
vasta diffusione della filosofia neoplatonica, tramite figurazioni tratte dal
pensiero di Platone. Verso la fine del Settecento, in pieno razionalismo
illuministico, i Tarocchi vennero considerati una creatura di Ermete
Trismegisto (il tre volte saggio), personaggio egizio creduto reale in seguito
alla scoperta, all’epoca dei grandi studi neoplatonici (Pico della Mirandola e
Marsilio Ficino), dei cosiddetti Hermetica,
un insieme di scritti riportati su rotoli ritenuti risalire all’epoca di Mosè.
In essi Ermete era indicato come colui che aveva trasmesso la scienza e la
scrittura agli uomini. Solo in tarda epoca seicentesca il filologo francese
Isaac Casaubon scoprì la reale datazione degli Hermetica, facendoli risalire al secondo secolo dopo Cristo e
inserendoli nel contesto della più vasta
produzione di scritti neoplatonici. Ermete non era altro che il Dio
greco della Sapienza Hermes, trasfigurato nel secondo secolo dopo Cristo in un
personaggio reale con un nome proprio. Ma oramai la fama della reale esistenza
di Ermete e della sua antichità egizia, era talmente diffusa che in pochi
accolsero la nuova scoperta. Nel Settecento prese così vita la cosiddetta
corrente Esoterica dei Tarocchi che vide in Ermete il loro creatore (e nella
civiltà Egizia la loro culla) per aver Ermete identificato nella pluralità
degli Dei un solo Dio. I Tarocchi vennero infatti considerati come un insieme
di fogli staccati provenienti dal vero Libro della Conoscenza, un libro che
avrebbe insegnato all’umanità come giungere all’identificazione personale con
il Dio Supremo. Nell’Ottocento dalla corrente Esoterica nacque quella
Occultistica, che considerò i Tarocchi delle vere e proprie icone magiche.
Ma
se magia esiste nei Tarocchi, è quella delineataci dalle tesi del celebre
psicologo svizzero Carl Gustav Jung per le quali il simbolo, in qualunque sua
forma, diviene ricettore, conduttore e trasformatore di energia, in grado di
far suscitare nel lettore di simboli intuizioni di carattere superiore, i
cosiddetti segni. Così si espresse
Jung in proposito:
"Il futuro è preparato nell'inconscio già molto tempo prima
e perciò può essere indovinato dai chiaroveggenti". (Da Ricordi, Sogni
e riflessioni)
"Queste [le carte dei tarocchi]
sono una sorta di idee archetipiche, di natura differenziata, che si mescolano
ai componenti ordinari del flusso dell’inconscio, e perciò sono adatte ad
un metodo intuitivo che ha lo scopo di comprendere il flusso della vita, forse
anche predire eventi futuri, eventi che si presentano alla lettura delle
condizioni del momento presente" (Da: Vision: Notes of the Seminar
given in 1930-1934 by C.G.Jung - Visioni: note del seminario tenuto
nel 1930-34 da C.G. Jung, curato da Claire Douglas).
Basandosi
sulle tesi junghiane dell’energia simbolica, l’Associazione ‘Le Tarot’ terrà
uno Stage sabato 26 e domenica 27
ottobre sempre presso il Centro
Corsi Edizioni Martina, in occasione del quale verrà insegnata la vera tecnica della Cartomanzia, attraverso
l’insegnamento del reale valore simbolico dei simboli che costituiscono i
cosiddetti Arcani Maggiori e i modi della lettura intuitiva, la sola in grado
di far emergere nel nostro inconscio i segni, cioè i messaggi profetici.
Un’occasione unica per imparare con serietà un’arte - così era chiamata nel Cinquecento quando essa mosse i primi
passi - senza le dannose interferenze di carattere superstizioso o di false
suggestioni psicomagiche. Inizio lavori ore 9.00.