venerdì 30 maggio 2014

BOLOGNA - Note di una sinfonia Partenopea!


Chi non conosce e non ama la Campania e soprattutto le sue prelibatezze culinarie e i suoi vini?  Nicola e Salvatore Acanfora, partenopei doc, proprietari del Ristorante Pizzeria Caruso , in via del Parco 13 a  Bologna, in occasione del 26esimo compleanno del locale, hanno pensato di far apprezzare in maniera diversa la loro terra natia proponendo alcune “serate degustazione”. Da “Bollicine di Primavera” - appuntamento con vini frizzanti e spumanti italiani - a “Caruso Racconta…una serata tutta Partenopea” il passo è stato breve! 


La proposta di novità e prelibatezze campane, tutte a base di pesce fresco e magistralmente preparato - dalle Millefoglie di alici (una sorta di parmigiana di alici), ai moscardini su vellutata di fagioli di Controne (fagiolo salernitano, piccolo di forma tonda, leggermente ovoidale dai semi bianchissimi, senza macchie né occhi tipici) dagli sciurilli farciti (fiori di zucca con ripieno di ricotta e salmone), ai tranci di tonno scottato in crosta di sesamo, dai fusilli con colatura di alici di Cetara, alle cortecce con vongole veraci e friarielli, per finire con la classica Delizia al Limone.


Una carrellata di eccellenze per il palato alle quali il sommelier AIS Morris Bianconcini ha abbinato grandi vini: il Lacryma Christi Bianca Doc dell’azienda agricola De Falco; forse meno conosciuto fatto con uva coda di volpe, vino secco, leggero e indicato per gli aperitivi per la piacevolezza, la rotondità e la chiusura secca dove si sente chiara una nota di mandorla.Un grande Greco di Tufo Docg, il vitigno più storico della Campania,arriva dalla Cantina de’ Monaci, piccola realtà irpina che produce circa 30.000 bottiglie, che ben si prestano all’invecchiamento. E ancora un grande e unico Fiano di Avellino Docg forse il più importante vino campano a bacca bianca con grande struttura e finezza; un vino elegante chiamato un tempo Plinio Apiarum visto che i dolci grappoli erano succulenti cibi delle api. Una serata insomma, dove l’anima e la cultura partenopee l’hanno fatta da padrone! Clara Cremonini