martedì 31 marzo 2015

L'hamburger "bolognese" si chiama Ninén

A Bologna l’hamburger di maiale ora ha un suo nome proprio ovvero Ninen, termine dialettale con cui si chiama l’animale da cui proviene. In verità altre regioni italiane come il Veneto e il Trentino nella tradizione gastronomica hanno una “schiacciata di macinato”, che si mette nel panino o si accompagna alla polenta, mentre il Ninèn ideato da Maurizio Landi, da 14 anni patron dell’elegante enoteca Divinis, di Via Battibecco, nel centro storico della città, viene servito con cipolla e la mostarda dolce che lo rende più cosmopolita.
Ecco la carta d’identità del Ninèn:
- la carne di maiale è della Macelleria Zivieri, di Monzuno nell’Appenino bolognese, trattata come l’impasto per il salame, ma leggermente più magra
- la cipolla è quella dorata IGP di Medicina, stufata lentamente alla maniera inglese,
- il panino che contiene entrambi, arricchito di un velo di mostarda, è fatto nella cucina dell' enoteca con farine semi integrarli macinate a pietra dell’ azienda del Serraglio di Ferrara e del Molino Quaglia di Treviso.

Il Ninèn però è anche un condensato di ricordi per Maurizio Landi; l’infanzia in campagna dove si faceva festa quando  disfava in maiale e la gioventù trascorsa a Londra da cui ha “rubato”  l’idea delle cipolle stufate che a Cambridge mangiava insieme all’hamburger.
Al Divinis, aperto dalle 11 alle 24, oltre al Ninèn il menù offre antipasti, zuppe e tartare di fassona, per accompagnare i calici da scegliere tra le 1300 etichette presenti, di cui un 35% francesi e una consistente preferenza per quelle biodinamiche. Livia Elena Laurentino