venerdì 31 maggio 2013

BOLOGNA - La COPROB festeggia il 50° anniversario della cooperativa con un fatturato record

“Il 2012 si chiude con un bilancio eccezionale…” con queste parole Claudio Gallerani, presidente di COPROB Cooperativa Produttori Bieticoli, leader italiano nel settore saccarifero con una quota di 284.000 tonnellate di zucchero, pari al 56% del totale nazionale, ha presentato il consuntivo dello scorso anno  in occasione del 50 anniversario della Fondazione della cooperativa.
Ammonta a 342 milioni di euro,con un incremento del 19% rispetto all’anno precedente, il fatturato che dichiara la solidità della cooperativa e la giusta scelta fatta da COPROB, dopo alcuni anni di difficoltà e la chiusura degli alcuni zuccherifici, di accettare la sfida e di continuare ad investire.
L’impegno di questi anni si è concentrato sulla valorizzazione dello zucchero 100% italiano prodotto dai soci bieticoltori del Veneto e dell’Emilia Romagna e alla commercializzazione dei sottoprodotti della lavorazione delle barbabietole.
Nonostante il terremoto e la siccità che ha portato ad una sensibile riduzione della produzione, pari a circa il  20 -  30 % , il bilancio si è chiuso con  16 milioni e 600, ai quali mancano ancora  21 milioni  che sono gli aiuti dello Stato del 2010, che aiuteranno il risanamento.
La COPROB a oggi  può contare su 5456 soci con un apporto di quasi 1500 non soci che conferiscono alla cooperativa, 320 dipendenti fissi e 300 stagionali.
Per quanto riguarda l’annata in corso c’è stata una riduzione della semina ed un ritardo di 30 40 giorni causa la grande piovosità, ma è in atto un recupero che tuttavia, al momento,  non garantisce una produzione uguale alla precedente.
COPROB  intende proseguire nella realizzazione di due centrali di produzione di energia da fonti rinnovabili di origine agricola negli ex zuccherifici di Porto Viro (RO) e di Finale Emilia (MO), dopo che alla fine del 2012 sono entrati in esercizio tre impianti a biogas da 1 MWh (a Minerbio, Pontelongo e Finale Emilia) che valorizzano i sottoprodotti della lavorazione delle barbabietole.
Livia Elena Laurentino