L’acqua Perrier sgorga da oltre 120 milioni di anni dalla Source des Bouillens, una fonte naturale della pianura della Linguadoca nel sud della Francia. A generare le bollicine tipiche della Perrier, un processo 100% naturale: l’acqua piovana, infiltrandosi nel sottosuolo, incontra i gas vulcanici per poi sgorgare dalle fessure del terreno come se bollisse. Una caratteristica che, oltre a donare un gusto inconfondibile all’acqua, dà il nome alla fonte: "Les Bouillens" - “acque bollenti”, in francese. Un’oasi di 8649 ettari, che si mantiene interamente incontaminata negli anni grazie a un’attenzione maniacale nel processo di raccolta dell’acqua e di mantenimento dell’ambiente circostante. Basti pensare che nei 2.471 ettari di terreno agricolo vicino alla sorgente, gli agricoltori locali coltivano prodotti biologici senza l'utilizzo di fertilizzanti artificiali o pesticidi.
Fu Annibale nel 218 a .C. ad accamparsi in un posto, che in seguito sarebbe stato chiamato "Les Bouillens", dopo aver attraversato la Spagna con il suo esercito alla conquista di Roma, e fu di Giulio Cesare,nel 58 a .C., l’idea di costruire una vasca di pietra con degli edifici intorno alla sorgente, per realizzare il primo “centro termale” della storia. Sarà però, Napoleone III, nel 1863, a conferire alla Perrier il “titolo” di acqua minerale naturale, con un decreto che ne riconosce e certifica qualità e caratteristiche. È solo nel 1898 che l’acqua di "Les Bouillens" prende il nome di acqua Perrier, da Louis-Eugène Perrier, in quegli anni unico proprietario della fonte. Dottore, politico ed esperto delle proprietà termali dell’acqua, è stato lui a dedicarsi per la prima volta allo sviluppo di una bottiglia di vetro igienicamente sigillata e pensata per contenere e trasportare l'acqua.Pochi anni dopo, Louis-Eugène Perrier crea una joint venture con St John Harmsworth, che diventandone a sua volta unico proprietario (nel 1903), progetterà la forma iconica della bottiglia PERRIER, trovando l’ispirazione mentre praticava degli esercizi indiani, che eseguiva per mantenersi in forma. Anche con Harmsworth, la Perrier entra ancora una volta in fatti storici: nel 1905 diventa l’acqua bevuta dai coloni inglesi in India e dalla nobiltà britannica a Buckingham Palace. Un scelta della nobiltà inglese che fa guadagnare a Harmsworth il titolo di “Purveyor by Appointment to his Majesty the King of England”.Nel 1908, in occasione della mostra franco-britannico a Londra, l’acqua Perrier vince il Grand Prix des EauxMinéralesVente de l'Année, un premio assegnato come acqua più venduta dell’anno.L’escalation della Perrier non si ferma qui.
Dal 1948 al 1973 la produzione passa da 30 a 150 milioni di bottiglie. La fabbrica, ora conosciuta col nome di "cattedrale", inizialmente di 6.000 metri quadri, supera 26.000 metri quadri. Nel 1954, lo stabilimento Vergèze diventa un luogo completamente integrato, tanto che tutto viene fabbricato in loco. Ma a rappresentare una data storica è il 1992 anno in cui Perrier viene rilevata da Nestlé, formando la Nestlé Waters SA gruppo, ora leader mondiale nella bottiglia d'acqua con circa 70 marchi. tPerrier utilizza uno strumento appositamente progettato per il gruppo Nestlé, che analizza l'intero ciclo di vita del prodotto finale e fornisce un criterio multiplo di valutazione ambientale: il Global Footprint ambiente (GEF ISO 14044 strumento accreditato). Come risultato, l'analisi viene sempre eseguita prima dello sviluppo di ogni nuovo prodotto o cambiamenti di imballaggio al fine di garantire il loro eco-equilibrio.Non un caso isolato. Sul versante ambientale infatti, Perrier ha sviluppato iniziative per sensibilizzare l'opinione pubblica circa l'uso ecologico delle acque.
In particolare, Perrier supporta Progetto WET, un programma internazionale di formazione per gli insegnanti, che ha riunito 400.000 educatori e diversi milioni di bambini negli ultimi 20 anni per educare le nuove generazioni sulla necessità vitale di preservare le risorse idriche. Livia Elena Laurentino